Più di 4 alessandrini su 10 hanno acquistato cibo dai contadini, trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari e dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti.
Il totale, a livello italiano, sale a circa 25 milioni: lo dice un’analisi Coldiretti (su dati Censis) diffusa in occasione della giornata mondiale della gastronomia sostenibile promossa dall’ONU (18 giugno), per mettere al centro un’alimentazione che rispetti l’ambiente e si avvalga di ingredienti biologici a km zero, senza sprechi.
Il commento
“Il successo dei ‘farmers market’ è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura – ha spiegato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – e la nostra Italia è il Paese Ue con la più estesa rete di mercati contadini (15.000 agricoltori e 1.200 mercati di Campagna Amica, per un fatturato di 6 miliardi di euro l’anno. A livello territoriale sono in aumento coloro che acquistano abitualmente nei Mercati di Campagna Amica, abitudine consolidata durante la pandemia. Dall’agricoltore si trovano prodotti stagionali, a km zero, di qualità, venduti direttamente da chi li ha seminati, raccolti e in molti casi anche trasformati”.
Il primato
È riconosciuto a livello mondiale: Campagna Amica è stata promotrice della World Farmers Markets Coalition di cui fanno parte realtà di tutti i continenti come Usa, Australia, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Inghilterra, Danimarca e Norvegia con il coinvolgimento di 250.000 agricoltori e loro famiglie. Fra gli obiettivi c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta, l’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, conservando la biodiversità e contrastando i cambiamenti climatici.
Il taglio allo spreco
Il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco precisa che “nei mercati di Campagna Amica si trovano specialità del passato a rischio di estinzione, salvate dagli agricoltori e ignorate dai normali canali di vendita. Ma gli acquisti a km zero tagliano fino al 60% lo spreco alimentare, rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, dando un contributo alla lotta contro l’inquinamento e ai cambiamenti climatici”.
I numeri
Per fare due esempio, è stato calcolato che 1 kg di ciliegie del Cile, per giungere sulle tavole italiane, percorre 12.000 km, con un consumo di 6,9 kg di petrolio e l’emissione di 21,6 kg di anidride carbonica; invece 1 kg di mirtilli dell’Argentina vola per 11.000 km, consumando 6,4 kg di petrolio e liberando nell’atmosfera 20,1 kg di anidride carbonica. Per forza costano carissimi…..