Gli eventi estremi a macchia di leopardo hanno spazzato via in pochi minuti il lavoro di mesi.
Sono bastati meno di 15′ per spazzare via il raccolto di una stagione. La grandinata che ha colpito Alessandria ieri pomeriggio, in particolare nella zona del Rione Cristo, con strade allagate, alberi caduti e centinaia di chiamate ai Vigili del Fuoco, ha fatto registrare anche danni ingenti alle colture, soprattutto vicino alla località Zona Industriale D3, nella parte sud della città.
Il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, commenta costernato: “Il risultato in questo spicchio di fertile pianura è pesante. I danni alle coltivazioni, specie cereali e orticole, sono la conseguenza dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione. Manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, rapido passaggio dal sole al maltempo, sbalzi termici significativi, compromettono le coltivazioni nei campi, registrando ingenti perdite”.
L’analisi
Effettuata da Coldiretti su dati Eswd (European severe weather database) in riferimento all’ondata di maltempo che ha colpito il territorio, registra che nella giornata di ieri sono state 11 le bombe d’ acqua e le violente grandinate che da Nord a Sud hanno investito città e campagne. Il maltempo si è abbattuto su un territorio fragile e non è strano il fatto che, negli ultimi 50 anni, sia scomparso 1 terreno agricolo su 3 (-30%), con la superficie utilizzabile in Italia ridotta a 12,8 milioni di ettari. La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari coltivati, incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo.
A questo proposito il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, ha spiegato: “Se la pioggia è preziosa per le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, le precipitazioni violente e la grandine peggiorano la situazione, soprattutto in questa fase stagionale, per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. E questo evento climatico avverso è sempre più frequente, con i chicchi di grandine sempre più grossi”.
I rimedi
Per questo è necessario difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne, accelerando sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del territorio.