Tornare alla vittoria è un giochino che non riesce più. L’Alessandria in casa non vince da 2 mesi, fuori è successo all’inizio del marzo a Recanati, ma per salvarsi servirebbero 2-3 successi consecutivi per alimentare la classifica e ragionare a mente fredda con un po’ di punti in più. E invece no. Le due gare consecutive in casa hanno portato la miseria di 1 solo punto, al contrario della speranza generale.
L’1-1 con la Fermana è stata la prova provata della stagione disgraziata dei grigi: grande impegno e applicazione, discrete soluzioni di gioco, qualche occasione da gol creata. Tutte cose bilanciate da errori individuali, distrazioni, limiti tecnici evidenti. E così un buon primo tempo, con un Martignago ispirato (1-0 al 20′) e dominatore della scena (4 conclusioni e altre buone giocate) ha portato un vantaggio minimo e l’infortunio di Cori.
Nella ripresa l’aggressiva reazione fermana ha messo un po’ alle corde i grigi. Se dopo 6′ Liverani è riuscito a fare una doppia parata su Neglia e Busattto, al 19′ è arrivato l’1-1 con Busatto servito da Pinzi, bravo a sfruttare una dormita della difesa. Complice l’infortunio di G. Renault (sostituito dal gemello), gli altri cambi sono stati ritardati perché restava un solo slot, col risultato che la pressione grigia è maturata dopo la mezzora, creando pericoli con Martignago, Galeandro, Guidetti e Nichetti, ma senza trovare il gol.
La classifica è delicata. Paradossalmente l’Alessandria (30 punti) è salita dal 18° al 17° posto, ma le distanze si sono ridotte. Diventata una chimera la salvezza diretta, l’obiettivo primario sarà evitare l’ultimo posto cercando la salvezza ai playout. Ci sono ancora molti scontri diretti e ogni giornata potrebbe portare risultati a sorpresa.