L’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte ed allestito ad Antiochia per soccorrere la popolazione colpita dal terremoto è stato donato dal Governo italiano a quello della Turchia.
A siglare l’atto c’erano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, partiti dall’aeroporto di Torino Caselle su un aereo dell’Aeronautica Militare sul quale hanno viaggiato anche il coordinatore della missione Mario Raviolo e 80 tra sanitari e medici e volontari della Protezione civile regionale che hanno dato il cambio al gruppo al lavoro nell’ospedale.
La struttura, operativa dal 17 febbraio, si trova in un’area sportiva nelle vicinanze dell’ex ospedale della città turca, andato completamente distrutto durante il terremoto. È uno dei 13 ospedali di questo tipo esistenti al mondo ed ha finora curato quasi 3.000 persone e fatto nascere 23 bambini, con un passaggio di circa 200 persone al giorno al pronto soccorso.
Da lunedì il personale è impegnato nell’attività di integrazione dei sanitari turchi che prenderanno in carico l’ospedale. “Contiamo di rimanere in Turchia ancora un paio di settimane – ha annunciato l’assessore Icardi – ma se sarà necessario non avremmo difficoltà a reintegrare nuovamente l’organico, avendo ricevuto almeno altre 200 disponibilità di sanitari piemontesi volontari, pronti a partire per Antiochia. La donazione dell’ospedale è un atto dovuto verso una popolazione che ha perso tutto. Grazie alla disponibilità della Protezione civile nazionale a rifinanziarlo, saremo presto in grado di disporre di un nuovo ospedale da campo da impiegare sui fronti di emergenza internazionali”.
