Negli ultimi mesi i giovani non parlano d’altro: da Napoli al Nord Italia, arrivando oltre confine, la serie tv Mare Fuori è sulla bocca di tutti!

Un incredibile successo per la tv generalista per antonomasia, riuscita ad “accalappiare” il pubblico storicamente meno coinvolto: i ragazzi. Un successo che, sui social, ha “tirato” anche più di Sanremo. La fiction ha infatti un engagement mostruoso, il più alto tra i programmi della TV italiana. Su Instagram e TikTok, solo a febbraio, i contenuti sulla serie hanno superato milioni e milioni di interazioni.

La serie, partita quasi in sordina due anni fa, ha raggiunto un successo inatteso proprio con la seconda stagione e la promozione degli episodi anche su Raiplay, raggiungendo così il pubblico under 20 e scatenando (con oltre 60 milioni di visualizzazioni meno di 5 mesi) un passaparola tale da spingere la Rai a mettere subito on line tutti i 12 episodi della terza stagione, prima ancora che iniziasse la loro messa in onda tradizionale su  Rai 2.

Il racconto verte sulle vicende dei detenuti di un immaginario carcere minorile di Napoli, ispirato a quello vero di Nisida, dove le storie dei ragazzi, affiliati a clan della camorra, si intrecciano con quelle del personale penitenziario. “Altro che “fuori”, il mare è entrato dentro come un vero e proprio tsunami!”, ha detto Cristiana Farina, ideatrice della serie.

Ma come si spiega questo successo?

Partiamo dal messaggio di speranza: “Nun te preoccupa’ guaglio’, ce sta o’ mar’ for’” (“Non ti preoccupare ragazzo, fuori c’è il mare). È un racconto, vero e senza filtri, delle paure di un’età di mezzo, quella fase in cui tutti i sentimenti, paura compresa, sono al massimo della loro potenza. La vita, raccontata da quei ragazzi “interrotti”, ci viene presentata con sfumature diverse, costringendoci al confronto con la complessità delle scelte che dobbiamo fare e, contemporaneamente, rendendoci conto di quanto sia difficile formulare giudizi.

Lì, in prigione, i ragazzi possono capire chi sono e cosa vogliono, al di là di cosa sono stati fuori da quelle mura, condizionati dalle loro famiglie. Non c’è la pretesa di insegnare nulla a nessuno: la serie vuole soltanto prendere per mano i ragazzi e far capire che c’è sempre una possibilità di recupero, di scelta. Trasmettere la consapevolezza che non è mai troppo tardi per prendere la propria vita tra le mani ed essere ciò che si desidera.

Il risultato è lo spaccato di una realtà cruda, raccontata con delicatezza, che tocca le corde più profonde della nostra anima, smontando stereotipi e cliché. Una serie sincera, che racconta i giovani e i loro errori, il disagio e il grande cuore che si nasconde dietro scelte sbagliate. Sono giovani convinti di essere senza speranza e che, invece, dimostrano il contrario.

In fondo, l’enorme successo si spiega proprio con la volontà di credere che, fuori, ci sia davvero il mare. Per tutti.

Ludovica Italiano

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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