E’ ancora in fase di stallo la contrattazione tra le organizzazioni dei produttori (OP) del pomodoro da industria e l’industria che trasforma il prodotto. I produttori richiedono all’industria un prezzo di 15.50 euro al quintale, ma per ora la parte industriale non è disponibile a chiudere a queste condizioni. Una situazione che preoccupa i produttori della provincia di Alessandria, i quali devono programmare le semine senza certezze di rientro nei costi.
Le scelte
Da un lato c’è l’aumento dei costi di produzione, dovuti al caro energia, all’incremento dei prezzi dei fertilizzanti, alla scarsità d’acqua; dall’altro c’è l’incertezza per il mancato accordo.
Non solo: la prospettata siccità prevista per la prossima stagione, segnata già ad oggi da una preoccupante scarsità di precipitazioni, fa temere per l’esito della futura raccolta o un’ulteriore crescita dei costi legata all’irrigazione.
In provincia
Nell’Alessandrino il pomodoro da industria è la principale coltivazione orticola. Secondo i dati della Regione Piemonte, il segmento interessa 534 aziende e 2.459 ettari si superficie coltivata.
Le parole
“Di fronte a queste due variabili, costi e siccità, diventa davvero difficile per i produttori agricoli programmare le semine”, fa presente Luigi Ricaldone, presidente sezione pomodoro di Confagricoltura Alessandria.
Mentre la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco lascia spazio alla speranza: “Auspichiamo che la trattativa si possa sbloccare presto”.