Qualità dell’aria, le misure messe in campo da Regione Piemonte
Dalla mobilità all’agricoltura passando per i generatori di calore a biomassa: sul tavolo, tra bandi già attivati ed altri prossima attivazione, più di 270 milioni di euro per migliorare la qualità dell’aria. Marnati: «Misure importanti non solo sotto il profilo ambientale ma anche sotto l’aspetto dell’efficientamento energetico e il conseguente risparmio economico»
Mobilità, pubblica e privata, agricoltura e riscaldamento: sono queste le tre direttrici sulle quali è declinata l’azione della Regione Piemonte per il miglioramento della qualità dell’aria. Sul fronte della mobilità, in particolare, sono stati attivati, e sono tutt’ora in corso, bandi per 150 milioni di euro; nello specifico si tratta di 143 milioni di euro per il programma di rinnovo del parco veicoli del trasporto pubblico locale su gomma, in collaborazione con i Trasporti, e 7 milioni di euro di incentivi per il rinnovo delle flotte aziendali. Nel capitolo mobilità rientrano poi anche 3 milioni di euro per il progetto di ampliamento delle aree a limitazione del traffico, per motivi ambientali, che ha registrato la manifestazione di interesse di 19 Comuni, che hanno portato all’individuazione di 12 progetti in linea con le finalità ambientali.
Per la mobilità pubblica è inoltre prevista, entro il 2022, la riapertura del bando dedicato agli incentivi per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, misura che conta su una disponibilità finanziaria di 3 milioni e 600mila euro, cui si aggiungono altri 3 milioni e 300mila euro per il bando relativo al programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile. Ingente poi – 40 milioni di euro – la dotazione sul POR FESR 21-27 per promuovere la mobilità ciclistica con un bando che vedrà l’avvio entro il 2023.
Sul capitolo “agricoltura” gli incentivi ammontano a 64 milioni di euro destinati agli allevamenti zootecnici per l’introduzione di sistemi di allontanamento rapido delle deiezioni dalle strutture di stabulazione, per la realizzazione di coperture, fisse o mobili, sulle strutture di stoccaggio dei reflui zootecnici e dei digestati e per l’utilizzo delle migliori tecniche per la loro distribuzione in campo.
Sul fronte del riscaldamento è tutt’ora attivo – chiuderà il 1° settembre del 2023 – il bando destinato ai cittadini piemontesi, per la rottamazione di vecchi generatori a biomassa legnosa (stufe e caldaie) di potenza inferiore a 35 Kwt, e l’acquisto di nuovi generatori certificati e innovativi. Il bando ha una copertura finanziaria di 8 milioni e 961mila euro.
«Si tratta di misure importanti – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – non solo sotto l’aspetto del miglioramento della qualità dell’aria ma anche per impiegare tecnologie molto più efficienti sotto il profilo energetico che permettono un deciso risparmio economico». A margine, proprio sul bando attivo per la rottamazione dei generatori a biomassa legnosa, una puntualizzazione: «chi possiede una stufa o una caldaia a biomassa senza avere un sistema alternativo di riscaldamento – sottolinea l’assessore – può utilizzare biomassa e pellet senza alcuna restrizione. Analogamente tutte le attività commerciali e artigianali che utilizzano la biomassa per scopi produttivi, come ad esempio le pizzerie che hanno forni a legna, non hanno alcuna restrizione e non rischiano alcuna sanzione».