“Capire” settembre

I Green Day cantano “Wake me up when september ends”, Jovanotti invece ci dice che “Settembre ci porta una strana felicità”. Gazzelle, d’altro canto, con fare molto più cinico sottolinea semplicemente che “Settembre è un mese di m***a per ricominciare.”

Forse il vero “nuovo anno” inizia proprio a settembre. È proprio ora infatti il momento in cui bisogna affrontare tutto ciò che è stato prontamente messo da parte in estate con la famosa frase “…poi se ne parla a settembre!”.

Cosa succede poi? Succede che, quasi magicamente ed inaspettatamente, come se non lo sapessimo, settembre arriva sul serio. Ci travolge e ci invita a riprendere tra le mani tutto ciò che, per un momento, abbiamo lasciato facesse il suo corso: dal lavoro, dalla scuola e l’università ad ogni singola (e magari banale) quotidiana scadenza che però richiede una scelta. E spesso, se non sempre, scegliere vuol dire essere coraggiosi.

Dunque non se ne riparla a settembre, se ne riparla proprio ora. Ma se è vero che questa percezione di nuovo inizio e quindi di possibilità di riscatto può dare una carica non indifferente, non bisogna neanche strafare. Ricominciare tutto insieme ha infatti come altra faccia della medaglia il rischio di mettere in secondo piano la salute mentale. Quante volte ci capita di caricarci di nuovi propositi per poi ripiombare nella solita routine e nelle vecchie abitudini?

Sicuramente la chiave in momenti come questi per investire positivamente tutta questa energia è stabilire degli obiettivi, provare ad individuarli. Non siamo tutti uguali. Ognuno ha bisogno di cose diverse.

Chiedetevi, anzi, chiediamoci piuttosto: Chi vorremmo essere? Cosa vorremmo essere? Cosa ci sarebbe da migliorare? C’è qualcosa che ho sbagliato e/o che mi ostacola nel raggiungimento dei miei obiettivi? Se sì, posso eventualmente correggerlo?

È importante ritagliarsi del tempo per poter pensare a queste cose e per poter, eventualmente, creare una nuova routine. La novità è fondamentale. Cambiare ed innovarsi è fondamentale. Perché la staticità (d’animo, si intende) con il tempo può inaridirci.

La chiave è credere di potercela fare e di avere tempo, forza, e coraggio necessari: necessari per preparare quell’esame, necessari per scrivere la tesi o per ricominciare a lavorare. Necessari per ricominciare (o cominciare) uno sport e rimettersi in forma. Necessari per prendere quelle scelte che sono state rimandate più volte e che forse un po’ ci spaventano.

“E’ da una vita che provo a capire settembre ma non fa per me, è più forte di me” cantano i Fine Before You Came.

E forse la risposta è proprio qui: c’è davvero qualcosa da capire?

Forse “capire” settembre non è così semplice come si pensa. Forse si deve semplicemente imparare a convivere con la sensazione dolceamara che si prova a fine agosto: paura, insicurezza, angoscia ma anche tanta speranza, tanti sogni, tanti programmi da voler realizzare.

Ludovica Italiano

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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