Trasforma l’ambiente in cui vivi in un’Oasi fiorita!

Creiamo consapevolezza e spazi per i pronubi: una missione alla quale tutti siamo chiamati a contribuire.

 

La straordinaria varietà degli impollinatori rappresenta la base della nostra esistenza.

Questi insetti sono responsabili, infatti, di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le piante coltivate e selvatiche e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.

Ciò nonostante stiamo assistendo a un forte declino di questi preziosi alleati e molti di essi sono sull’orlo dell’estinzione: un problema molto grave per il pianeta che potrebbe causare la scomparsa di molte varietà vegetali compromettendo l’equilibrio degli ecosistemi.

Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e il degrado del suolo causato dalle scorrette pratiche agricole, zootecniche e forestali, sono fattori che incidono pesantemente sull’estinzione di massa degli impollinatori, che non sono le api, ma anche farfalle, falene, sirfidi, alcuni coleotteri e altri insetti volanti.

Per salvaguardare la vita delle api e dei loro parenti selvatici non basta però esclusivamente limitare l’uso di prodotti chimici in natura, ma occorre anche favorire la diffusione di superfici ricche di fioriture che, in periodi diversi dell’anno, riescano a garantire un ottimo approvvigionamento di alimenti per i pronubi, indispensabili per l’impollinazione.

Per questo Fondazione Agrion e Regione Piemonte, con il supporto di ANCI Piemonte, hanno voluto diffondere a tutti i comuni, le scuole, gli enti gestori di parchi e dimore storiche piemontesi un semplice e immediato VADEMECUM, per renderli parte attiva nella tutela dei pronubi, poiché il futuro dei nostri agricoltori e il benessere delle nostre comunità rurali dipendono da ecosistemi sani, che vantino una ricca biodiversità.

“Trasforma l’ambiente in cui vivi in un’Oasi fiorita”, una missione, quindi, a cui tutti siamo chiamati a contribuire. Non solo gli agricoltori, ma anche i cittadini e le istituzioni, affinché parchi, giardini, balconi e spazi verdi diventino l’ambiente ideale per il sostentamento degli insetti impollinatori e quindi per la tutela della biodiversità.

“Il nuovo Coordinamento piemontese per la biodiversità è un modo concreto per coinvolgere tutti i soggetti competenti nel ripensare il nostro territorio e le filiere agricole quali spazi per la sopravvivenza degli insetti impollinatori, sapendo che la loro funzione è nell’interesse di tutti noi – ha affermato il presidente di Agrion, Giacomo Ballari -. L’impatto degli impollinatori è particolarmente visibile infatti sulla produzione alimentare, basti pensare che il 70% del cibo di cui ci nutriamo dipende dall’impollinazione. Le filiere agricole, da sole, non riuscirebbero a risolvere questo problema, ecco perché è importante il coinvolgimento delle istituzioni e di tutte le associazioni sensibili al tema, perché un ambiente più ricco di biodiversità e più idoneo ai pronubi si può costruire solo se lavoriamo tutti insieme, a partire dal contesto urbano e agricolo e arrivando alle zone marginali e abbandonate, dove possano essere realizzate delle operazioni che ci permettano non solo di rispondere alle esigenze ambientali, ma anche di abbellire i paesaggi, creando un valore aggiunto per i nostri territori. Inoltre, favorire la biodiversità significa rendere più resistenti i nostri ambienti all’impatto dei cambiamenti climatici, ma anche difenderli da possibili nuove malattie e infestazioni di insetti dannosi con cui spesso si ha a che fare, sia durante il percorso produttivo, sia nella gestione delle aree verdi. Agrion e tutto il nostro team di ricercatori è al lavoro per trovare il tipo di semente giusto, il modo migliore per seminarlo, quando e dove è possibile intervallare le colture, per trasferire tutte le informazioni alla rete che si creerà con il progetto ‘Oasi fiorite’. Ringrazio la Regione Piemonte, l’ANCI e le associazioni Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Piemonte Miele, AsProMiele e Agripiemonte Miele che collaborano al progetto per la fiducia e l’attenzione che riserveranno al tema per proteggere e ripristinare i nostri territori”.

“Per proteggere i pronubi e la biodiversità bisogna agire subito e con azioni concrete, ristrutturando i nostri territori e arricchendo le aree urbane e gli ambienti agricoli di spazi fioriti – ha dichiarato l’Assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa -. Ritengo il progetto sviluppato con Agrion una validissima occasione per le istituzioni piemontesi perché offre a tutti la possibilità di contribuire in prima persona alla salvaguardia degli impollinatori e dell’ambiente, ma anche alla crescita economica e sostenibile del Piemonte e delle sue filiere agricole, dato il fondamentale ruolo che ricoprono i pronubi nella produzione agroalimentare”.

“Nei giorni scorsi abbiamo divulgato il vademecum ad oltre mille Comuni piemontesi, raggiungendo con i nostri canali di comunicazione circa 10.000 utenti tra amministratori e dipendenti pubblici – ha dichiarato il vicepresidente di ANCI Piemonte con delega all’Agricoltura, Marco Curto -. Crediamo molto in questa iniziativa poiché permette a tutti di contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente garantendo la sopravvivenza e la salvaguardia degli impollinatori, fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi, per la conservazione delle specie e degli habitat e per la sicurezza alimentare. Attraverso la diffusione di semplici pratiche e grazie all’impegno di tutti è possibile invertire il degrado e preservare la biodiversità dei nostri territori”.

“Ritengo che l’iniziativa di Regione Piemonte e Fondazione Agrion sia un’occasione concreta per le istituzioni e i cittadini piemontesi di agire con azioni concrete per tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi – ha affermato il Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Giorgio Prino -. Non abbiamo più molto tempo da perdere, perché il declino degli impollinatori e della biodiversità regionale ci tocca tutti in prima persona. Bisogna accrescere la consapevolezza dell’importanza di questi insetti per le nostre vite e agire subito ripristinando gli ecosistemi del territorio, per proteggerli e renderli più resilienti”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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