L’Ucraina ricorre alle criptovalute
Un altro passo verso l’adozione delle criptovalute è stato fatto in Ucraina, per rendere le criptovalute legali a beneficio del popolo in estrema difficoltà.
E’ di pochi giorni fa la notizia che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, abbia firmato una legge sugli asset virtuali, rendendo le criptovalute legali nel paese. Il provvedimento è arrivato dopo l’ondata di donazioni in crypto (arrivate a più di 100 milioni di dollari) destinate all’Ucraina per sostenere la sua difesa contro l’invasione russa.
In uno scenario in cui le banche e le istituzioni sono in difficoltà, la blockchain ha dato prova di poter essere utilizzato come sistema di pagamento.
L’Ucraina inoltre è tra i primi cinque Paesi per l’utilizzo delle crypto.
Cosa prevede la legge di Zelensky?
Stabilire che in un paese le criptovalute siano legali, significa determinare il loro status giuridico e chi si dovrà occupare di regolare tali beni virtuali.
La legge di Zelensky inoltre stabilisce i requisiti che devono soddisfare tutte le aziende che offrono servizi crypto, mettendosi alla pari di Stati come la vicina Estonia, gli Emirati Arabi Uniti, El Salvador, eccetera.
Non si tratta però di una misura come quella di El Salvador che ha portato Bitcoin a valere come valuta a corso legale, è bene fare questa distinzione.
E in Europa?
E’ di qualche giorno fa la notizia del primo tweet, parte di una campagna social, con cui l’European System of Financial Supervision formato dalle autorità europee di vigilanza e dal Comitato Europeo per il Rischio Sistemico, vogliono raggiungere in maniera innovativa il largo pubblico, mettendo in chiaro tutti i rischi che il mondo delle criptovalute comporta per i risparmiatori.
Ancora una volta quindi atteggiamenti di chiusura nei confronti di questo mondo che mira a ribaltare la situazione finanziaria di molte persone, certo non senza rischi.
Andrea Coslovi
