Sport: voglia di vincere (e vivere)

Mens sana in corpore sano (mente sana in corpo sano) è una celeberrima sentenza tratta da un verso del poeta latino Giovenale (Satire X, 356). Per il mondo classicol’ideale della perfezione era l’equilibrio fra le facoltà intellettive e quelle fisiche e ancora oggi questa frase è spesso citata per ribadire la notevole importanza di una buona forma fisica unita all’efficienza intellettiva e spirituale.

Ho scelto infatti di iniziare l’articolo con questa massimaproprio per sottolineare come l’attività sportiva da sempre abbia costituito e costituisca tuttora una esperienza formativa completa per lo sviluppo psicofisico e sociale dell’essere umano.

Perché è importante fare sport?

Oggi c’è una consapevolezza sicuramente maggiore circa l’importanza dello sport e della attività fisica e questo è confermato dal fatto che i bambini sono indirizzati dai genitori verso uno sport fin da piccolissimi: lo sport fa bene alla salute, perché aiuta a stare in forma e a rallentare l’invecchiamento, difende il sistema immunitario e previene anche molte malattie; è un momento per “staccare la spina” dedicando uno spazio allo sport e al divertimento e garantendo dunque una maggiore concentrazione nelle ore previste per lo studio. Ancora, lo sport aiuta i ragazzi a socializzare: è infatti grazie all’attività sportiva che è possibile creare nuovi legami, imparare a stare in gruppo e a a competere in maniera “sana”.

Non è da sottovalutare poi che praticare uno sport aumenta anche la propria autostima.

Gli adolescenti sono infatti più sicuri ed imparano a controllare le emozioni e a combattere lo stress scaricando tensione ed ansia.

Il Coronavirus, è risaputo, ha avuto un forte impatto in molteplici settori della nostra quotidianità, compreso lo sport. L’interruzione della pratica sportiva e dell’attività fisica ha giocato un ruolo importante in questa fase di emergenza sanitaria e sicuramente la ripresa avrà un ruolo decisivo nel periodo post-pandemia. L’indagine di Ipsos “L’impatto del Covid sull’attività sportiva dei giovani” , condotta per il Dipartimento per lo Sport  e realizzata con la collaborazione dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive dello Spallanzani, il Policlinico Gemelli e l’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù, ha fornito una fotografia della popolazione sportiva che, a causa della pandemia, è stata costretta a cambiare improvvisamente il proprio stile di vita. Nello specifico, essa ha permesso di definire le ripercussioni che tale cambiamento ha avuto sul settore ma soprattutto sullo stato di salute psicologico e fisico degli sportivi. Duesono stati gli obiettivi principali dell’indagine: da una parte misurare l’impatto quantitativo, determinato dai cambiamenti nell’attività sportiva dei giovani e delle giovani in Italia confrontando le pratiche pre- e in-Covid, dall’altra, ed è forse l’aspetto più interessante, misurare l’impatto emotivo e le implicazioni in termini di salute mentale e fisica generato dalle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Riguardo il secondo punto è importante riportare come le restrizioni abbiano avuto un impatto sullo stato d’animo e le condizioni mentali dei giovani, generando tristezza, apatia, ansia, irascibilità e come la sedentarietà giovanile abbia inciso e quindi modificato drasticamente il ritmo sonno – sveglia.

Da febbraio 2020 ad oggi sono cambiate molte cose.L’Italia, come tutto il mondo, ha iniziato a bloccare ogni attività, comprese quelle sportive, per cercare di arginare il più possibile la trasmissione del virus. Ciò ha creato una sensazione di smarrimento: ci siamo trovati chiusi tra le mura di casa, a contatto continuo con i conviventi o in totale solitudine, impossibilitati a poter praticare molte delle attività che facevano parte delle nostre abitudini, tra cui quelle sportive. È anche vero, però, che il 2021 ha forse acceso qualche speranza in più ed è emblematico che parte della fiducia in un futuro migliore sia nata proprio grazie alle famose “notti magiche” sportive italiane, dalla vittoria degli Europei, alle Olimpiadi… da lì abbiamo ricominciato a sognare, siamo rinati.

Con la speranza di poterci riappropriare della nostra vita, dei nostri spazi e delle nostre abitudini e con la “voglia di vincere” anche questa battaglia che sembra invincibile…buon anno!

Ludovica Italiano

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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