“Essere piccoli può essere una forza”. Enrico Felici, classe 1974, Direttore della Pediatria e del DEA Pediatrico dell’Ospedale Infantile “Cesare Arrigo” di Alessandria, è sempre stato convinto della potenzialità della Struttura alessandrina, uno dei tredici ospedali pediatrici italiani, “con una enorme potenzialità di crescita”. Felici, laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia e specializzazione in Pediatria e Neonatologia all’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) “Gaslini” di Genova, tre anni fa è arrivato forte di questa convinzione e del valore della multidisciplinarietà. “Intorno al paziente ci deve essere una rete di specialità pediatriche in grado di rispondere ad esigenze di cura sempre più complesse e questo è quello che abbiamo costruito nel nostro Ospedale”. Patologie acute e croniche ad elevata complessità hanno bisogno di risposte cliniche articolate e il “Cesare Arrigo”, anche grazie alla sua dimensione, è in grado di assicurarle. È un Ospedale Infantile (l’altro del Piemonte è a Torino) che in un normale anno di attività registra una media di 1.200 ricoveri ed oltre ventimila accessi al Pronto Soccorso ed oggi vede dei numeri in costante crescita con circa il venti per cento di pazienti che provengono da fuori area di riferimento (l’Alessandrino) e il sette per cento da fuori regione, confermando il potenziamento del ruolo di baluardo rispetto alla mobilità passiva.
Il potenziamento dell’offerta specialistica pediatrica multidisciplinare si è concretizzato, per esempio, con la nascita grazie alla forte collaborazione con la Chirurgia Pediatrica del Centro per la patologia digestiva pediatrica “Umberto Bosio”, focalizzato su un gruppo omogeneo di malattie con l’obiettivo di facilitare l’acquisizione e il mantenimento di approcci rispettosi di protocolli condivisi e sviluppati nel rispetto delle principali linee guida e conoscenze internazionali (il Centro si colloca all’interno dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione e Innovazione guidata da Antonio Maconi). Ma non solo, come dimostra il ruolo attivo della Pediatria all’interno della Rete formativa della Scuola di Specialità in Pediatria e Neonatologia dell’Università del Piemonte Orientale e il virtuoso percorso di ricerca che ha condotto alla produzione solo nel 2020 di diciassette pubblicazioni scientifiche a cura della Struttura diretta da Felici che ha partecipato a diversi studi multicentrici, fra cui quello europeo sui bambini affetti da covid-19.
«Credo fortemente – afferma Enrico Felici – in una vocazione che non può essere solo locale, perché grazie alla ricerca e alla collaborazione con l’Università (e il percorso avviato verso il riconoscimento di Irccs per l’azienda ospedaliera va esattamente in questa direzione) si stanno sviluppando elevate competenze in grado di dare risposte cliniche a patologie croniche sempre più diffuse e capaci di aumentare l’attrattività del “Cesare Arrigo” non solo per pazienti e famiglie, ma anche per giovani medici promettenti. È un motivo di stimolo, di responsabilità e anche di soddisfazione perché significa che Alessandria sta crescendo e consolidando il proprio ruolo».
Le patologie più importanti trattate sono gastroenterologiche, nefro-urologiche, endocrinologiche e metaboliche, pneumo-allergologiche, cardiologiche, reumatologiche e infettive. Le malattie autoimmuni sono in aumento, così come i casi di diabete. “Siamo di fronte a fenomeni che andranno studiati con grande attenzione e con metodo multidisciplinare” osserva Felici, prima di ricordare alcuni numeri. Come i venti piccoli pazienti cui mediamente ogni anno viene diagnosticato il diabete (quelli seguiti annualmente sono invece circa centosessanta), oppure gli ottanta in cura per malattie infiammatorie croniche intestinali (malattia di Crohn e retto-colite ulcerosa) o ancora i cinquecento bambini celiaci.
«Quello della diabetologia – sottolinea il direttore di Pediatria – è l’esempio di un servizio enorme per il territorio in cui si concentra non solo la cura e la parallela, e altrettanto importante, consulenza alle famiglie, ma anche la gestione tecnologica del paziente, la telemedicina e il teleconsulto, la reperibilità costante e il valore aggiunto del volontariato con l’associazione Jada (nata nel 2006 ad Alessandria per volontà di un gruppo di genitori di bambini e ragazzi diabetici e di soci sostenitori, ndr)».