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Chi fa pubblicità sulla stampa sarà ricompensato: prorogato il credito d’imposta del 50%. Escluse le radio e le televisioni.

La Legge di bilancio 2021 vuole supportare gli investimenti nel campo dell’editoria e dell’informazione in due modi: prorogando i tre incentivi esistenti, come il bonus pubblicità, il credito d’imposta per le edicole e il tax credit servizi digitali.

 

Nei commi da 608 a 610 dell’articolo 1 della Legge n. 178/2020 vengono prorogati i crediti d’imposta per la filiera della stampa. La nuova Legge di bilancio ha confermato per il 2021 e il 2022 (comma 608, art. 1) il credito di imposta del 50% per investimenti pubblicitari sulla stampa entro il tetto di spesa di 50 milioni per ciascuno dei due anni. Restano ammessi solo gli investimenti effettuati sulla stampa, anche online. La novità riguarda l’esclusione dall’agevolazione per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

Il credito d’imposta è pari al 50% dell’investimento effettuato e non solo sulla parte incrementale rispetto all’esercizio precedente come previsto dal bonus “a regime”; inoltre, non è più richiesto il requisito dell’incremento minimo dell’1% di spesa rispetto all’anno precedente.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"