Il Premier aveva annunciato che a breve sarebbero state approvate ed inserite in un apposito Decreto ad hoc delle norme tese ad aiutare le categorie che più di tutte stanno soffrendo dal punto di vista economico della mini stretta decisa qualche giorno fa dal governo centrale. Dunque Conte ha mantenuto fede alla sua parola e come aveva assicurato, c’è stata l’emanazione del decreto legge Ristori che invero è stata abbastanza celere: il Consiglio dei Ministri ha licenziato la bozza ufficiale e il testo definitivo sarà pubblicato a breve o comunque in giornata si pensa, in Gazzetta.
Chi potrà godere di questi benefici? Ne potranno beneficiare ristoranti, partite Iva, gestori di palestre e piscine, discoteche, lavoratori stagionali e dello spettacolo. Ecco elencate le misure principali del nuovo decreto.
DECRETO RISTORI: LE MISURE APPROVATE NEL TESTO UFFICIALE
Contributi a fondo perduto
Rata IMU cancellata
Credito d’imposta per affitti
Proroga cassa integrazione
Bonus lavoratori spettacolo e turismo
Reddito di emergenza
Esonero contributi previdenziali
Indennità settore sportivo
Pacchetto Giustizia
Contributi a fondo perduto
Naturalmente quello che interessa maggiormente sono i contributi a fondo perduto che sono la parte nevralgica del decreto Ristori per il quale vengono stanziati le risorse maggiori: circa la metà dei 5,4 miliardi di euro totali. Soffermandoci alle parole del ministro Gualtieri i soldi arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” con erogazione automatica sul conto corrente.
Il Governo Conte stavolta ha scelto di suddividere i beneficiari per categorie e, in base all’attività, il contributo varia dal 100% al 400%, fino ad un massimo di 150.000 euro.
Possono fare domanda anche le imprese che non ne hanno usufruito nei mesi precedenti; tra i beneficiari ci sono anche le imprese più strutturate che fatturano anche oltre 5 milioni di euro all’anno, con un ristoro pari al 10% da calcolare sulla perdita di fatturato.
Stando a quanto riporta il testo della bozza ufficiale, i contributi a fondo perduto sono previsti nella misura del:
100% per gelaterie, pasticcerie e bar senza cucina;
150% per ristorazione, aziende agricole e strutture alberghiere;
200% per catering, piscine, palestre, teatri e cinema;
400% per discoteche, sale da ballo e simili.
Rata IMU cancellata
E’ In arrivo anche la cancellazione della seconda rata dell’IMU, da pagare entro il 16 dicembre 2020. Questa dovrebbe essere eliminata per tutti i soggetti economici colpiti dal DPCM 25 ottobre: cioè ristoratori, gestori di cinema, teatri, palestre, piscine e altre attività per le quali è imposta la chiusura totale o anticipata alle 18.00.
Credito d’imposta per affitti commerciali
In attesa di conferma nel testo ufficiale da pubblicare in Gazzetta c’è il credito d’imposta sugli affitti commerciali al 60%, come sancito dalla bozza in circolazione. Il beneficio dovrebbe riguardare i mesi di ottobre, novembre e dicembre. La misura viene allargata alle imprese con ricavi superiori a 5 milioni di euro annui, a patto che abbiano subito un calo di fatturato di almeno il 50%.
Il credito sarà cedibile al proprietario dell’immobile locato.
Proroga cassa integrazione
Tra le novità principali del nuovo decreto c’è la proroga della Cassa Integrazione Guadagni per altre 6 settimane, un intervento che, da solo, richiede 1,6 miliardi di euro. La proroga riguarda il periodo compreso tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 e possono beneficiarne tutte le imprese che hanno esaurito le settimane precedenti.
Per le imprese che hanno avuto una riduzione di fatturato oltre il 20% la Cassa Integrazione Guadagni è gratuita, stessa cosa per i datori che hanno avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019.
Bonus lavoratori spettacolo e turismo
E’ stata confermata una indennità di 1.000 euro per i lavoratori dello spettacolo, stagionali e del turismo. Per queste categorie il decreto prevede anche la proroga della cassa integrazione.
Reddito di emergenza
Anche in questo caso si tratta di una riconferma. Per coloro che ne hanno già beneficiato nei mesi passati, il dl Ristori ha confermato il reddito di emergenza per altre due mensilità. Il valore del beneficio è di 800 euro complessivi.
Esonero contributi previdenziali
A sostegno dell’imprenditoria, il dl Ristori prevede lo stop ai versamenti previdenziali per le imprese che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa del Covid-19, tranne quelle del settore agricolo (per le quali sono previste altre misure). L’esonero contributivo dura 4 mesi al massimo ed è fruibile entro e non oltre maggio 2021.
Il quantum dell’esonero viene calcolato sulla base della perdita di fatturato:
fino al 50% per le imprese che hanno avuto una riduzione inferiore al 20%;
fino al 100% per le imprese con riduzione pari o superiore al 20%.
Filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura
Previsto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per tutta la filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura. La misura riguarda i contributi dovuti per il mese di novembre. Tale beneficio è riconosciuto anche a imprenditori agricoli, coltivatori diretti, mezzadri e coloni.
Il Governo prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per sostenere tutta la filiera e la concessione di contributi a fondo perduto per gli imprenditori che hanno avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha avuto un calo di fatturato superiore al 25% rispetto a novembre dello scorso anno.
Settore sportivo: le indennità previste
Naturalmente anche questo settore molto penalizzato dalla pandemia infatti e tra i settori maggiormente colpiti ed è quello sportivo, soprattutto dilettantistico ,costituito da innumerevoli società di piccole dimensioni che svolgono una importante funzione anche sociale. Il dl Ristori riconosce a questo settore un’indennità ulteriore per coloro che lavorano con lo sport ed hanno già ricevuto le indennità di 600 euro stabilite dal Cura Italia e poi dal dl Rilancio. L’importo del beneficio è aumentato a 800 euro.
Inoltre viene istituito un apposito Fondo con 50 milioni di euro da destinare alle società sportive dilettantistiche danneggiate dalla riduzione o chiusura totale delle attività.
Pacchetto Giustizia
Non da ultimo, il nuovo decreto si occupa anche del comparto Giustizia, con diversi articoli dedicati alle misure di prevenzione nei tribunali. Tra le novità ci sono l’implementazione del deposito di atti e documenti via PEC, l’accesso agli atti da remoto e la possibilità di procedere a divorzio e separazione senza comparizione delle parti.
Michele Minardi