Non poteva scegliere giorno migliore per andarsene; Giorgio Chinaglia si è spento ieri a Naples in Florida; lontano 10mila kilometri dall’ Italia.
Era guascone e sanguigno; preda di quell’ istinto che nel football è tutt’ altro che un difetto; anche se il calcio moderno punirebbe gesti quali il dito medio alla Sud romanista o le corna al San Paolo di Napoli; si è spento il 1 aprile; così che tutti pensassero all’ ennesima trovata per stupire.
Si è spento di domenica; il giorno santo degli appassionati di sport; come quelli che ha fatto sobbalzare per anni; nel bene e nel male; vestendo le maglie di Lazio e New York Cosmos ;il club dove gustò la sua personale fetta di America vincendo e divertendosi.
Si è spento lontano dall’ Italia; il Paese in cui è nato e da cui sono partite accuse pesanti di riciclaggio e collusione con la malavita; di queste accuse ora non interessa più di tanto a nessuno; il ricordo indelebile sarà quello di un basettone sgraziato che sfondava le porte e mandava a stendere gli allenatori in diretta tv.
“ I’ m a football crazy “ cantava; e continuerà a farlo.
Nicholas Capra