Nella seduta svolta a Castagnole Lanze (AT) e in quella ad Alba per conto della Camera di Commercio di Cuneo è stato rilevato il primo prezzo della campagna di raccolta corilicola 2020.
La varietà più diffusa sul territorio piemontese, la Tonda Gentile Trilobata, è stata quotata a 6,80 euro/punto resa che in una media ipotetica di resa 44%, dalle prime valutazioni potrebbe essere paragonabile a 300 euro/quintale, un prezzo inferiore al termine della scorsa annata dove è stato realizzato 400 euro/quintale.
Larga parte degli imprenditori associati Cia, che hanno espresso buona qualità del prodotto, non sono soddisfatti e auspicano un rialzo del prezzo nelle prossime settimane, nello sviluppo dei controlli di resa e degli accordi commerciali. Le imprese evidenziano costi sostenuti da supportare e l’eccellenza della qualità piemontese che deve essere riconosciuta e affermata dal mercato.
Cia evidenzia inoltre che la produzione è stata discontinua, in termine di quantità, nelle varie zone della regione con una media in collina di 15/18 qli/ha e in altre zone oltre 20 quintali. La qualità è buona, il cimiciato dai primi controlli si attesta sotto l’1,5%, grazie alla bassa presenza della Halyoforma haljs (cimice asiatica) nel 2020.
Le province piemontesi che contano le estensioni principali di impianti di noccioleti sono Cuneo, Asti, Alessandria e Torino; il mercato interno corilicolo – di cui il Piemonte è tra le regioni leader in Italia per produzione, insieme a Campania, Lazio e Sicilia – soffre la concorrenza di quello turco e georgiano, avvantaggiato dai costi nettamente inferiori del lavoro e rese maggiori. L’Organizzazione auspica un interesse da parte dei consumatori, dell’industria degli artigiani dell’utilizzo della menzione Langhe e dell’IGP Piemonte.
Commenta il presidente regionale Cia Piemonte Gabriele Carenini: “Le nocciole sono un comparto molto importante per l’agricoltura piemontese, è un prodotto diffuso e particolarmente vocato in alcune zone della nostra regione. La Cia presta molta attenzione al settore e investe risorse anche dal punto di vista della consulenza tecnica e agronomica. Speriamo che il prezzo possa aumentare da questa base rilevata di partenza, soprattutto considerata la concorrenza turca: il nostro prodotto è valutato solamente circa venti euro in più al quintale della nocciola della Turchia e delle Georgia, non possiamo accettarlo, tenendo conto dei nostri costi di produzione, della qualità e della resa. La nostra Organizzazione inoltre si rende disponibile e proattiva per organizzare Tavoli di incontro e confronto tra le parti interessate, dato che il comparto mostra un trend in costante crescita, per ragionare anche sugli interventi utili al settore delle imprese”.