Dopo essere stata ospite di “London Drawing” nei primi giorni di marzo, Emanuela Serafino – in arte Æno – che da anni vive e lavora come artista e analista tra Torino, Casale e Alessandria, inizierà a breve una collaborazione con l’organizzazione londinese che si occupa da anni di lavoro artistico, creando connessioni e collaborazioni con gallerie, musei, scuole d’arte nella città di Londra.
La prossima collaborazione, che ha visto l’artista nota per il suo affascinante e unico tratto in bianco e nero confrontarsi con l’organizzatrice dei gruppi artistici Anne Noble Partridge e con la sua collaboratrice Valentina Rock, all’interno di una masterclass, porterà al pubblico di “London Drawing” l’esperienza del lavoro a china con la tecnica introspettiva. Verranno proposte sia la parte di disegno libero sia una nuova parte sperimentale di disegno volto anche alla stampa su carta. Abbiamo chiesto ad Æno di raccontarci le origini e le fonti d’ispirazione della sua arte, il rapporto con il territorio in cui vive e crea, la particolarità dell’uso del bianco e nero…
“Più che a un mondo reale e materiale la mia opera rimane sempre legata al mondo interiore – sottolinea Æno – o a un insieme di mondi interiori che non appartengono specificamente ad una cultura, ma in cui tutti possono ritrovare parti di sé. Raramente ideo e progetto un’opera in partenza…infatti, se pur un’idea di base c’è, il più delle volte prende una sua direzione che spesso non ha più nulla a che fare con l’idea iniziale. Anche se il mio lavoro non ha una particolare attinenza con il mio territorio di appartenenza, ne è comunque influenzato tramite le reti realazionali che lo attraversano.
Un artista inizia a lavorare nel proprio territorio e a confrontarsi con le persone che apprezzano o condividono il suo lavoro. Da qui non solo l’importanza delle esposizioni, sia collettive che personali, ma anche di quelle attività molto più particolari come le collaborazioni con le compagnie teatrali per la costruzione di scenografie oppure la partecipazione ad eventi organizzati dalle istituzioni o da gruppi artistici, che danno conferma della stima ed apprezzamento per il proprio lavoro. Sicuramente rimangono per me esperienze fondamentali e arricchenti sul territorio alessandrino la collaborazione con la compagnia teatrale Stregatti per alcuni lavori di performance e scenografia, la partecipazione a più edizioni di Inchiostro Festival sia come artista che successivamente come docente, la collaborazione ripetuta con la rivista Babau e – non ultimo – il progetto fotografico di action-reaserch “Doublesight”. Ad un certo punto della propria attività artistica probabilmente nasce il desiderio di sperimentare l’essere e il saper fare al di fuori di uno spazio culturale e sociale condiviso, per vedere la propria opera parlare per sé…al di là dell’essere presente in prima persona. Le ispirazioni arrivano nelle loro componenti essenziali, un po’ come accade nel disegno di getto nei bambini, forse per il disegno medianico e anche per quello che definiamo come il lavoro delle persone con disagio psichico. C’è poco spazio per una componente estetica o strettamente decorativa: è più la sostanza che emerge per quanto essa possa apparire cruda, primitiva o fantasmatica. Il bianco e nero sono una dicotomia primaria che ben esprime il mio bisogno di non aggiungere materiale superfluo, al di fuori del rosso per la vita o dell’oro per la luce”.
L’incontro con il pubblico e l’ambiente dell’arte londinesi rappresenteranno per Æno una sicura fonte d’ispirazione e arricchimento, da cui trarre nuova linfa per le opere future.
Barbara Rossi