Pecore al pascolo
Costante monitoraggio negli allevamenti della provincia per l’allarme ‘lingua blu’ (febbre catarrale) e la richiesta univoca di avviare subito una campagna vaccinale per salvare le aziende. A lanciare l’appello è Coldiretti Alessandria che chiede l’impegno delle istituzioni per il reperimento dei vaccini e la limitazione dei contagi.

La lingua blu

È una malattia trasmessa ai ruminanti da un moscerino del genere Culicoides. Non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne, ma può uccidere l’animale. Il diffondersi della malattia porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende.
Si manifesta in forma grave negli ovini, mentre i caprini possono infettarsi, con sintomi meno evidenti. Nei bovini il virus può condurre a forme cliniche evidenti e può rimanere nel sangue a lungo (anche fino a 60 giorni), rendendo il bovino un importante “serbatoio” virale in grado di infettare gli insetti vettori per lunghi periodi.

Le parole

Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “È indispensabile arginare l’epidemia e tutelare la filiera zootecnica alessandrina, già messa a dura prova dalla peste suina africana. Serve controllare l’importazione poiché la lingua blu arriva dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. È importante l’utilizzo delle stalle di sosta”.
In aggiunta il direttore Roberto Bianco spiega: “La febbre catarrale degli ovini non infetta l’uomo ma tutti i ruminanti sono recettivi all’infezione. La gravità del quadro clinico e delle lesioni varia da una specie all’altra, e anche all’interno della stessa specie, in relazione ad età, razza e ceppo coinvolto”. 

Una pecora malata di ‘lingua blu’

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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